Tipologie degli Spumanti: dal pas dosé al dolce

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Tipologie degli Spumanti: dal pas dosé al dolce

Tipi di spumante Classico e Charmat

I vini spumanti sono a tutti gli effetti una categoria a sé stante e diversa da quella degli altri vini. In particolare, si differenziano per tre motivi:

  • dal punto di vista legislativo è consentita l’aggiunta di saccarosio
  • sotto l’aspetto organolettico è evidente l’effervescenza
  • chimicamente presenta alti livelli di anidride carbonica (CO2)

In linea di principio i vini spumanti vengono prodotti mediante due tecniche e quindi abbiamo una prima differenza nelle tipologie degli spumanti: il metodo “Classico” o “Champenois” e quello “Charmat”. Per completezza, si aggiunge alla lista un terzo metodo, da considerarsi più artificioso, mediante aggiunta forzata di anidride carbonica.
Il metodo Classico prevede la rifermentazione in bottiglia, cioè, dopo una prima naturale fermentazione sui lieviti, il vino viene imbottigliato con l’aggiunta di zucchero e lieviti che favoriscono la rifermentazione e l’aumento di pressione nella bottiglia in base alle norme del disciplinare.
Il metodo Charmat ha un processo di produzione pressoché simile a quello Classico, ma si differenzia da questo per il fatto che la fermentazione avviene mediante l’uso di autoclavi, contenitori ermetici in acciaio, e con l’imbottigliamento isobarico.

Nel prossimo paragrafo andremo a raccontare sinteticamente la leggendaria storia della nascita degli spumanti.

Un po’ di storia

Dom Perignon l'inventore dello Champagne

La teoria più accreditata sulla nascita degli spumanti vede la Francia come paese d’origine, in particolare la regione della Champagne a nord-est di Parigi. La data attualmente riconosciuta come inizio della spumantizzazione dei vini è il 1670.
Ultimamente sta prendendo piede anche la teoria secondo la quale, in realtà, si producesse già vino con queste caratteristiche, in epoca antecedente al 1670, in Lombardia e nelle Marche. Entrambe le linee di pensiero concordano però sul fatto che i creatori siano stati i frati benedettini.

Ad ogni modo, se ci vogliamo attenere alla tradizione, il padre della spumantizzazione è il frate Dom Perignon dell’abbazia di Hautvillers nelle vicinanze di Epernay.
Per ovviare alla rottura delle bottiglie che la naturale fermentazione del vino provocava per l’eccessivo aumento dell’anidride carbonica, il frate iniziò a studiare tutti i fenomeni chimico-fisici legati alla spumantizzazione. Con l’ausilio dell’industria Inglese che cominciò a produrre vetro di migliore qualità e con la geniale trovata di sostituire i tappi in legno con quelli in sughero ancorati alla bottiglia per mezzo di una gabbia metallica, si ebbe la nascita del primo Champagne.

La classificazione degli spumanti in base allo zucchero

Tipi di spumanti a seconda del contenuto di zucchero

Conoscere le diverse tipologie di spumanti in base al contenuto zuccherino residuo è fondamentale per comprendere quanto è riportato sulle etichette. Questa informazione di base permette di distinguere le diverse caratteristiche di uno spumante e di scegliere quello che più potrà soddisfare il nostro palato durante un brindisi.
In generale, si possono considerare tre macro categorie: gli spumanti secchi, come i dosaggio zero, l’extra brut e il brut; gli spumanti morbidi, come gli extra dry e i dry e, infine, quelli dolci, come i demi sec e il dolce. Nella seguente tabella è riportato un dettaglio sulla quantità di zucchero permessa dalle normative.

Tipologie degli spumantiQuantità di zucchero
Pas dosé o Dosaggio zero o NatureInferiore ai 3 grammi per litro
Extra brutInferiore ai 6 grammi per litro
BrutInferiore ai 12 grammi per litro
Extra dryTra i 12 e i 17 grammi per litro
Sec o DryTra i 18 e i 32 grammi per litro
Demi secTra i 33 e i 50 grammi per litro
DolceSuperiore a 51 grammi per litro

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