I vini del Nord-Est Italia

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I vini del Nord-Est Italia

Una selezione dei vini del Nord-Est Italia

Quali sono i più apprezzati vini del Nord-Est Italia? Dal Trentino Alto Adige al Friuli Venezia Giulia, fino al Veneto, vediamo quali sono i migliori vitigni.

Il Trentino Alto Adige

La viticoltura nel Trentino Alto Adige ha origini molto antiche e risale ai tempi in cui fu introdotta dagli Illiri, una popolazione indoeuropea. Poi, questa pratica, fu proseguita dai Romani che, nell’area della Rezia, ottimizzarono la produzione del vino mediante la tecnica dei “vasi vinari”, ovvero dell botti in legno.
Come consuetudine, nel Medioevo, la coltivazione della vite fu quasi ad esclusivo appannaggio delle istituzioni ecclesiastiche. Infatti, durante VIII secolo, vescovadi e monasteri germanici della Baviera e della Svevia acquistarono una moltitudine di ettari vitati per coltivare e produrre vini destinati al proprio consumo.
Tra il 1850 e l’inizio del 1900, i vigneti del Trentino Alto Adige furono flagellati dell’Oidio, della Peronospora e, successivamente, della Fillossera, ma è proprio a Bolzano che fu scoperta l’azione dello zolfo contro l’oidio.
Uno dei vitigni autoctoni e più iconici è la Schiava, un termine che deriva dal latino Vernacius (schiavo nato in casa), e quindi prodotto locale, da cui deriva anche Vernaccia. Nella Piana di Gries (Bolzano) viene allevato il Lagrein che risulta essere il vitigno più antico dell’Italia settentrionale, mentre lo Chardonnay è il Vitigno a bacca bianca più utilizzato per produrre i famosi vini spumanti, che costituiscono uno dei fiori all’occhiello tra i vini del Nord-Est Italia.

Il Friuli Venezia Giulia

Il Friuli Venezia Giulia è collocata all’estremità nord-orientale dell’Italia e confina con la Slovenia e l’Austria. Si affaccia sul mare Adriatico ed è incorniciata dalle Alpi.
Il Friuli-Venezia Giulia è una regione in cui la vitivinicoltura ha raggiunto dei livelli di qualità altissima, nonostante la coltivazione della vite abbia avuto inizio solo in tempi pressoché recenti intorno alla metà del secolo scorso. In questa regione si distinguono le varietà di vini bianchi, che raggiungono risultati d’eccellenza grazie alle caratteristiche del suolo, alla forte escursione termica tra il giorno e la notte, e all’influenza del Mar Adriatico.

Il Veneto

Come è accaduto spesso nella penisola Italica, a dare il via alla coltivazione della vite e alla produzione del vino nel Veneto sono stati gli Etruschi. A portare ad alti livella la coltivazione della vite furono però i Romani che accrebbero la fama dei vini Retici, dei Colli Euganei e del Vicentino. Un periodo di declino si ebbe al tempo delle invasioni barbariche, ma gli ecclesiastici furono tra coloro che si opposero fermamente alla decadenza; persino San Zeno, vescovo di Verona, nelle sue omelie invitava i fedeli a non abbandonare le vigne (per questa ragione la sua effigie compare nel marchio di tutela Vino Bardolino DOC).
La viticoltura prosperò sotto la Repubblica di Venezia, giungendo nel Cinquecento al suo massimo sviluppo. Purtroppo, alcuni disastri naturali ridimensionarono notevolmente le varietà ed i raccolti: l’inverno particolarmente rigido del 1709 causò gravissimi danni che si ripercossero per lungo tempo. Nel secolo successivo, le viti furono attaccate dall’Oidio, dalla Peronospora e dalla Fillossera, costringendo i viticoltori a ripristinare le vigne con vitigni provenienti dalla Francia e da altre regioni italiane. Ciò segnò comunque l’inizio di una nuova e brillante fase della vitivinicoltura veneta, i cui vini oggi si attestano autorevolmente nelle posizioni di rilievo dei mercati internazionali.

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